Come allestire un caridinaio
Riuscire ad allestire un caridinaio non è così difficile come possa sembrare: tantissimi acquariofili si dilettano a ricreare un ecosistema perfetto per ospitare la celebre Caridina, conosciuta anche con il nome scientifico Palaemonetes. I più esperti di questa particolare tipologia di acquario sanno benissimo come sia possibile ricreare un’ambientazione perfetta non solo per la Caridina, ma anche per le Neocaridine Davidi, le Carnidine Japonica e le Caridine Cantonensis, esemplari molto belli esteticamente e dal grande fascino per gli appassionati.
L’importanza dell’attrezzatura
Per allestire un caridinaio di qualità, è fondamentale munirsi della strumentazione giusta, così da velocizzare le operazioni ed evitare potenziali problemi. Per assicurare alle Caridine il massimo comfort è indispensabile munirsi di:
- un acquario dai 18 litri in su,
- un substrato inerte
- filtro,
- materiali filtranti di ricambio,
- riscaldatore,
- piante,
- kit per il test dell’acqua,
- cibo specifico per gamberetti,
- attrezzature per la pulizia
- una tanica per i cambi dell’acqua.
Gli elementi appena elencati sono indispensabili per realizzare il proprio caridinaio, poiché saranno parti attive nelle 7 fasi di allestimento: fauna, acqua, vasca, filtraggio, fondo, flora e illuminazione. Vediamole singolarmente per non fare confusione.
Fauna
Affinché si possa allestire un caridinaio perfetto, è indispensabile scegliere la specie di caridina che si vuole allevare. Come è facile dedurre, vi sono specie più semplici da gestire per una persona inesperta, e caridine su cui bisogna impegnarsi di più nel corso della giornata. La specie Davidi si caratterizza per essere molto robusta e non subisce troppo le imprecisioni e gli errori dei neofiti. Le varianti Red Cherry, Sakura, Yellow, Orange sono allo stesso modo resistenti e adatte a chi si cimenta per la prima volta in questo settore.
In linea generale però è sempre consigliabile inserire una singola specie di caridina nel proprio acquario, in modo da evitare ibridazioni e perdere il vero valore che hanno questi particolari gamberetti.
Acqua
Molti sottovalutano l’importanza dell’acqua per l’allestimento di un caridinaio, ma questa può fare la differenza non solo dal punto di vista estetico, ma anche – e soprattutto – per la salute dei gamberetti. Sebbene esemplari come le Heteropoda possano vivere benissimo anche nell’acqua del rubinetto, senza ovviamente contaminazioni, è opportuno virare su una soluzione più pura rispetto all’acqua di casa.
Nello specifico è consigliabile utilizzare l’acqua di osmosi (RO) con una miscelazione ricca di sali dedicati. Indispensabile, però, che non siano presenti nell’acqua elementi come cloro, ammoniaca, ferro e rame: sono estremamente nocivi.
Le caridine vivono in una temperatura tra i 20-25°C, fatta eccezione per le Davidi che si adattano anche ai 28°C.
Vasca
Come anticipato nelle righe precedenti, la vasca da utilizzare dovrebbe avere un volume non inferiore a 18 litri per circa una decina di caridine. Tale condizione dipende da ciò che si intende svolgere con il caridinaio, sfruttandolo come contenitore per l’allevamento oppure per la riproduzione. La vasca usualmente, per questa tipologia di essere vivente, può variare tra i 20/30 litri fino ai 100/120 litri.
In commercio vengono vendute vasche sia aperte che chiuse, ma è molto importante valutare la superficie della vasca più che la sua altezza. Le caridine trascorrono parte della loro giornata nel rovistare sul fondo della vasca, quindi è opportuno virare verso una soluzione in ampiezza più che in altezza.
Filtraggio per il caridinaio
Quando si allestisce un acquario, tra i parametri più determinanti c’è il filtraggio. La scelta del filtro è vincolata alla grandezza della vasca: un volume maggiore ha necessariamente bisogno di filtri dimensionati in modo opportuno. Le soluzioni sono diverse, dai filtri esterni con i classici zainetti ai filtri interni con uno strumento dedicato alla pulizia dell’acqua.
Risulta essenziale nella scelta della tipologia di filtro la schermatura del tubo di aspirazione. Bisogna assolutamente evitare che le caridine, soprattutto quelle più piccole, vengano aspirate dal filtro della vasca.
Fondo
La presenza costante delle caridine sul fondo della vasca rende perfettamente l’idea di quanto sia importante allestirla nel modo migliore possibile. Esistono tantissime soluzioni diverse, ma quelle più utilizzate sono i fondi allofani e i fondi inerti. La scelta di una tipologia piuttosto che l’altra dipende dalla specie di caridina acquistata.
Tra gli errori più comuni di chi non ha mai allestito un caridinaio c’è la scelta di un fondo fertile, questo contiene sostanze nocive per i gamberetti ed è opportuno evitarli.
Ma quali dimensioni posizionare sulla vasca? Usualmente il fondo è alto minimo 4 cm, fungendo oltre che da fondo della vasca anche da substrato per l’insediamento batterico. Quest’ultimo essenziale per l’equilibrio della vasca e per la nutrizione delle caridine più piccole.
Flora del caridinaio
Chi allestisce un acquario bello anche da vedere, non può esimersi dallo scegliere le piante migliori per il proprio caridinaio. In questo caso però è molto importante fare attenzione alle piante che possono nuocere le caridine.
I caridinai sono realizzati principalmente con muschi poiché a questa tipologia di gamberetto piace rovistare e cercare le alghe con cui nutrirsi. Proprio il muschio risulta essere il nascondiglio preferito delle caridine piccole, dove ricercano i microrganismi per alimentarsi.
Ma oltre al muschio e alle alghe, quali sono le piante su cui puntare per non nuocere alle caridine e consentire loro di vivere a lungo in un ecosistema ideale?
Le piante da poter inserire nel proprio caridinaio sono: heteranthera zosterifolia, cryptocoryne, rotala rotundifolia, egeria densa, lemna minor, ceratophyllum, anubias ed epifite.
Illuminazione: caridinaio con piante o senza piante
Preso atto di tutte le componenti essenziali per dar vita a un caridinaio funzionale è opportuno dare uno sguardo anche all’illuminazione dello stesso. La scelta delle luci non è così semplice come possa sembrare, e, sebbene l’illuminazione a LED sia quella più conveniente per il consumo, è interessante analizzare quelle che sono le soluzioni disponibili sul mercato per un caridinaio.
Se si dispone di un caridinaio senza piante, allora la scelta più oculata verte su una plafoniera di base. L’illuminazione deve essere impostata con un fotoperiodo di otto ore al giorno, così da evitare la crescita delle alghe in eccesso.
Per un caridinaio piantumato invece, vi è una difficoltà maggiore nella scelta; infatti, è da effettuare a seconda che la vasca presenti o meno un impianto di CO2 o vi siano fertilizzanti.
I migliori prodotti per l’allestimento di un caridinaio
Ecco di seguito la mia personale selezione di prodotti per l’allestimento del tuo caridinaio.
Presta molta attenzione al filtro che ho indicato: il modello che ho selezionato dispone di una piccola spugna meccanica nella sezione di aspirazione. Questo elemento è particolarmente importante al fine di evitare che le caridine più piccole vengano aspirate all’interno del filtro!
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Conclusioni
Come è evidente, non sempre si possono avere tutte le competenze per realizzare un acquario perfetto per le caridine. Nelle difficoltà, per salvaguardare l’incolumità delle caridine, è consigliabile affidarsi agli esperti, che con la loro competenza sapranno consigliare la soluzione migliore in qualsiasi condizione.