Acquario Zen: scopriamo come allestirlo
Nella cultura giapponese gli acquari zen sono un must: si viene a creare un piccolo e affascinante ecosistema di acqua dolce rilassante da ammirare.
Vengono chiamati per l’appunto zen, uno stile di vita e una fede che ormai è arrivato in tutto l’Occidente, portando con sé meravigliose tradizioni. Nel mondo dell’acquariofilia gli acquari zen sono amatissimi, e oggi scoprirete come allestirne uno in maniera adeguata.
Acquario Zen: di cosa stiamo parlando?
Prima di passare al vero e proprio allestimento di un bellissimo acquario zen, spieghiamo meglio di cosa si tratta, per essere sicuri che ne sia al corrente anche chi è meno ferrato sull’argomento. Un acquario zen è il punto di incontro tra bellezza naturale e design, un oggetto di una magnificenza unica basato sulla tradizione orientale, in particolare quella giapponese.
La diffusione di questa tipologia di acquario si deve infatti al maestro Takashi Amano, che ha voluto portare questo stile di vita anche al di fuori del Giappone. L’acquario zen viene anche indicato come un acquario naturale, in quanto è proprio come se una piccola parte di mare o di oceano fosse stata portata dentro una vasca. In questo modo se ne ammira lo sviluppo naturale, ed è un’esperienza unica e coinvolgente.
Ora che si è sicuri su cosa è effettivamente un acquario zen, possiamo procedere con il suo allestimento.
Come allestire un acquario zen
Innanzitutto bisogna specificare che un acquario zen contiene esclusivamente acqua dolce.
Partendo dalla parte più tecnica, va detto che è preferibile una vasca aperta che va dai 20 ai 120 litri, mentre una plafoniera a led è adatta ad illuminarla al meglio. Importantissimo è l’impianto per la Co2: per le numerose piante che in seguito verranno inserite, è fondamentale che questo elemento sia presente in abbondanza. Inoltre il sistema di filtraggio deve essere piuttosto potente ed esterno all’acquario. Approfondiamo l’argomento del filtro esterno per acquario nell’articolo linkato.
Dopo qualche dettaglio tecnico più generale possiamo passare alla parte più interessante, sempre con precisione e altissima attenzione e cura.
Partire da un’idea per il tuo acquario zen
Come anticipato in precedenza, un acquario zen è soprattutto un elemento di design, e proprio per questo motivo bisogna iniziare ad allestirlo partendo da una propria idea di composizione, da un proprio progetto. Risulta particolarmente importante pensarci su e prendersi il tempo giusto per farlo, o si rischia di comporre un acquario per nulla zen e senza un minimo di equilibrio.
Elaborare un’idea personale o ispirarsi a qualche altro acquario zen è la cosa migliore da fare in questi casi, in modo tale da avere la certezza di renderlo sì unico, ma in maniera positiva.
Le vasche per acquari zen
Qui, in realtà, si ha abbastanza libertà nella scelta della vasca. Si però consiglia una vasca aperta, in quanto più accattivante e di più semplice manutenzione, sia della vasca stessa che dei suoi elementi accessori. Inoltre ha il grande pregio di riuscire a farvi osservare da sopra l’ecosistema da voi creato, fattore che arricchisce sorprendentemente l’esperienza di un acquario zen.
Più la vasca è grande meglio è, per diversi motivi: innanzitutto, la grandezza rappresenta un importante elemento di design, ma vi vi è anche da dire che una vasca dalle dimensioni maggiori permette alla temperatura di non subire sbalzi eccessivi, rimanendo equilibrata (cosa molto importante). Oltre a ciò, anche i prodotti di scarto subiranno una diluizione maggiore, mantenendo alta la qualità dell’acqua.
Suggeriamo di scegliere una vasca che possa contenere almeno 35 litri, un buon compromesso per ottenere un vero acquario zen. Tuttavia si può arrivare ad un massimo di 120 litri, quindi perché non sbizzarrirsi? Con questo non vogliamo assolutamente insinuare che gli acquari piccoli (definiti anche nano acquari) non vadano bene, e anzi, possono sempre creare un ambiente affascinante. Con loro i costi di manutenzione e cura saranno sicuramente inferiori, però dipende sempre dalla propria idea di composizione, dalle esigenze personali e dallo spazio disponibile in casa/in ufficio per tenere un acquario simile. Soddisfare i requisiti per un acquario zen è fondamentale.
Come illuminare un acquario zen
Una buona illuminazione è tutto per un acquario zen, dato che le piante hanno un grande bisogno di luce per crescere nella maniera più sana possibile.
Consigliamo di acquistare una plafoniera led, da ubicare sui due lati lunghi dell’acquario oppure da tenere sospesa. Ne esistono davvero molti tipi diversi in commercio, e anche con costi piuttosto variabili. Per darvi un’idea, tenete conto che con una lampada led da 10 watt è possibile far sviluppare le piante di una vasca da 40 litri.
Attenzione, però: vi è un altro dettaglio da considerare. Se si acquista una luce la cui intensità è bassa/media, si rischia di ottenere un effetto quasi sbiadito nel caso le piante nel vostro acquario fossero particolarmente rigogliose, che potrebbero finire con l’oscurare il tutto. Dunque la scelta migliore consiste in un impianto di illuminazione led ad alta intensità: così andate sicuro e non sbagliate.
Il filtraggio di un acquario giapponese e la diffusione di Co2
Fondamentale è anche il filtraggio: un filtro serve per far circolare l’acqua correttamente, in maniera che arrivi a tutto ciò che vive all’interno della vasca, e per pulirla a fondo, soprattutto quando ci sono di mezzo le piante. Questo perché le piante non tendono a spostarsi molto, e di conseguenza la circolazione di importanti elementi nutritivi per loro è bassa.
Per le piante è importante anche la circolazione di acqua nella superficie: così avviene lo scambio gassoso di cui necessitano. I livelli di circolazione dovrebbero essere tenuti sempre abbastanza elevati, in corrispondenza soprattutto di quelle vasche ben piantumate. Il filtro, inoltre, sarà in grado di mantenere l’acqua perfettamente pulita e limpida, evitando che si creino colorazioni poco piacevoli da vedere e aiutando la crescita di tutte le piante.
Da non dimenticare anche un buon diffusore di Co2, sostanza che, come si sa, è vitale per la sopravvivenza delle piante. Se si vogliono includere nel progetto anche degli animaletti, conviene prestare molta attenzione all’anidride carbonica, in quanto per loro potrebbe essere altamente tossica.
Il substrato e l’alimentazione delle piante
Il substrato costituisce il fondale dell’acquario, ed è adatto per le piante con radici, ma anche molto importante anche per la diminuzione del pH e per alleviare la durezza dell’acqua. Per scelte di design o economiche, si può anche pensare ad uno strato di sabbia fine. Con il substrato la pulizia deve essere ancora maggiore.
Anche le piante necessitano di alimentazione, ecco perché esistono in commercio moltissimi fertilizzanti liquidi, che le aiuteranno nella loro crescita e nel loro mantenimento.
Cosa inserire
Le piante e le alghe da inserire possono essere di pressoché qualsiasi specie tipica dell’ambiente acquatico. Per gli animaletti, invece, è un po’ diverso: solo gamberetti e pesci tropicali che vivono in acqua dolce. Dopodiché si possono aggiungere pietre, sassi, tronchi e legni di qualsiasi genere. Spiccano soprattutto rocce come dragon stone e seiryu stone. Il legno più indicato è quello di Manzanita.
Comunque ci si può sbizzarrire per creare un ecosistema che ricordi una camminata in mezzo alla natura o una bellissima nuotata nei fondali del mare. Cosa volere di più da un acquario zen da tenere in casa?
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