Guida all’impianto CO2 per acquario
Questa miniguida aiuterà coloro che si approcciano per la prima volta al meraviglioso mondo degli acquari naturali e soprattutto alla corretta impostazione dell’impianto di CO2 nel proprio acquario, con particolare riferimento a quello di acqua dolce. Non è necessaria una grande esperienza in materia, ma solo l’acquisizione di alcuni concetti base, assimilati i quali la regolazione di CO2 nell’acquario naturale sarà più facile da gestire, soprattutto nel lungo periodo. Se invece ti interessa soltanto sapere quali sono i migliori diffusori di CO2 che consigliamo, puoi leggere questo articolo.
Per ottenere le più grandi soddisfazioni dal piccolo ecosistema creato nella vasca, è necessario infatti conoscere le regole di installazione di un impianto CO2 e della sua taratura, anche per non commettere errori molto comuni all’inizio e che, purtroppo, potrebbero costare la salute delle piante nell’acquario naturale. Consigliamo anche di valutare l’utilizzo di un ossigenatore per acquario.
CO2: cos’è e a che cosa serve nell’acquario di acqua dolce
La sigla chimica CO2 fa riferimento all’anidride carbonica, composta da un atomo di carbonio legato a due di ossigeno. L’anidride carbonica risulta di fondamentale importanza nel ciclo vitale di animali e piante, ed è per questo che la sua presenza, nella giusta quantità, è indispensabile per il mantenimento dell’ecosistema stabilito nell’acquario naturale di acqua dolce.
La CO2 è coinvolta direttamente nel processo di fotosintesi, che è il processo chimico attraverso il quale le piante producono varie sostanze nutritive quando è presente la luce del sole. Nel caso dell’acquario naturale, l’illuminazione è quella determinata dal sistema artificiale appositamente predisposto. In occasione del processo di fotosintesi clorofilliana, l’interazione tra anidride carbonica e luce, con la mediazione della clorofilla, consente di convertire le molecole di CO2 e acqua in glucosio, indispensabile per la continuazione della vita.
Fatte queste premesse, il motivo per il quale l’impianto CO2 per acquario deve essere correttamente implementato e tarato sono evidenti e rientrano nella salute e nella continuazione dell’ecosistema all’interno della vasca.
Un altro motivo legato alla necessaria presenza dell’impianto di CO2 nell’acquario di acqua dolce rientra nell’importanza del controllo del suo pH. Il termine pH, che deriva dal latino pondus Hidrogenii, fa riferimento alla concentrazione idrogenionica presente nell’acqua; tradotto in termini pratici, il valore corrispondente al pH indica la quantità di elementi acidi oppure basici, i quali ne determinano, a loro volta, differenti gradi di acidità oppure di basicità.
Per quanto riguarda l’acquario di acqua dolce, è necessario considerare le indicazioni seguenti:
- pH con valori compresi tra 0 e 6,9 indicano un’acqua tendenzialmente acida;
- pH con valori compresi tra 7,1 e 14 indicano acqua basica, laddove l’elemento neutro è rappresentato da 7.
Per questo motivo, gli acquariofili dovranno tener conto, con la massima attenzione, di tutti gli organismi che popolano l’acquario d’acqua dolce e, in particolare, piante e pesci. In presenza di un acquario naturale con acqua dolce sarà necessario considerare che, per l’allevamento di piantagione specifica da acquario e pesci, è consigliabile mantenere valori di pH compresi tra 6,8 e 7,2, ferme restando le esigenze di alcune particolari specie di pesci.
Scegliere l’impianto di CO2 per l’acquario naturale: alcune indicazioni
Con riferimento agli impianti di CO2 per acquari disponibili in commercio, sul mercato sono presenti diverse soluzioni. Per tale motivo potrebbe non essere semplice selezionare quello più adatto alle proprie esigenze, data l’ingente offerta sia online, sia nei negozi fisici. Tuttavia, seguendo le linee guida qui riportate, la scelta dell’impianto CO2 più adatto al proprio acquario sarà piuttosto semplice e intuitiva.
Per quanto riguarda la soluzione più performante e semplice da utilizzare, la scelta più indovinata riguarda il sistema CO2 Askoll. Questa indicazione serve come punto di riferimento per gli acquariofili, i quali potranno scegliere liberamente l’impianto da predisporre nel proprio acquario, considerando le caratteristiche che un sistema di regolazione di CO2 dovrebbe possedere.
Si tratta di un impianto estremamente affidabile e preciso, che vanta inoltre un prezzo piuttosto contenuto e consente di monitorare con grande precisione la diffusione di anidride carbonica nell’acquario naturale di acqua dolce.
Tipologie di acquari per cui è consigliato un impianto di CO2
Poiché l’anidride carbonica è un elemento indispensabile per la vita di piante e animali, la regolazione del corretto pH, che dovrà essere relativamente acido, è consigliata per gli acquari popolati da pesci e piante che amano l’acqua dolce. In particolare, le piante a crescita rapida, soprattutto a foglia larga, rappresentano la vegetazione ideale per gli acquari naturali, perché formano un tappeto fitto e resistente, sul quale è possibile posizionare altre piante sui livelli superiori.
Indicazioni per il montaggio dell’impianto di CO2 per acquari naturali
Per montare un impianto CO2 nell’acquario non sono necessarie competenze o attrezzi particolari, per cui questa operazione può essere effettuata anche dagli acquariofili alle prime armi, seguendo alcune semplici istruzioni.
Occorrerà prendere la bombola, sia essa ricaricabile oppure usa e getta; successivamente, andrà avvitato il riduttore di pressione.
Nel caso in cui si avvertisse una fuoriuscita di anidride carbonica durante questa manovra non c’è da preoccuparsi, perché tale eventualità è assolutamente normale. È tuttavia consigliabile osservare un’accortezza per verificare che la bombola non perda: posizionandola dentro l’acqua, in posizione capovolta, sarà possibile controllare l’eventuale fuoriuscita di bolle: se ciò non si verifica, allora la bombola si presenta nelle sue condizioni ottimali.
Lo step successivo riguarda il collegamento del tubicino di CO2 al riduttore di pressione prima, e al diffusore poi.
Posizionando il diffusore di pressione dentro l’acquario naturale, ci si aiuterà con ventose, oppure appositi ganci, predisposti in modo differente in base ai diversi modelli. È consigliabile posizionare il diffusore lontano dall’aspirazione del filtro e, inoltre, dalla parte opposta rispetto alla quale vi è il movimento dell’acqua.
Indicazioni per la taratura dell’impianto di CO2 negli acquari naturali di acqua dolce
Per quanto riguarda la taratura dell’impianto di CO2, la prima operazione da eseguire riguarda la misurazione del livello del pH dell’acqua presente nell’acquario. Tale procedimento potrà essere effettuato sia mediante le cartine tornasole, oppure con un pHmetro, anche se quest’ultima opzione risulta in assoluto la migliore, perché garantisce un’elevata affidabilità e precisione.
Una volta individuato il pH, sarà necessario stabilire quante bolle al minuto saranno necessarie per l’acquario. Le tabelle che indicano i valori corretti sono riportate nelle confezioni delle migliori bombole CO2 presenti in commercio e, in base ai valori in esse riportate, sarà molto semplice determinare quante bolle al minuto sciogliere per l’acquario naturale.
La regolazione dell’impianto di CO2 per acquario naturale
La regolazione dell’impianto di CO2 per acquario dipende, in larga misura, dal brand prescelto.
Prendendo come riferimento, per pura comodità, quello proposto da Askoll, la regolazione avviene mediante una vite, posizionata sul riduttore della pressione. Inizialmente sarà necessario aprire per bene l’impianto, e successivamente si dovrà procedere a chiudere lentamente la valvola, per giungere al numero di bollicine al minuto che si desidera raggiungere.
Dopo aver tarato l’impianto, con la massima accuratezza, sarà opportuno misurare nuovamente il pH, poiché variazioni, anche molto piccole, nei suoi valori sono molto significative. Se il pH dovesse diminuire al punto da causare un rapido incremento dell’acidità, le piante e pesci che vivono nell’acquario verrebbero messi in pericolo di vita.
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