Ossigenatore per acquario: quando e come usarlo
Senza dubbio, un acquario è uno straordinario modo per ricreare un ambiente naturale acquatico all’interno della nostra casa o del nostro luogo di lavoro. Funge da oggetto di arredamento e attira l’attenzione dei visitatori, ma è anche un fantastico aiuto per rilassarsi ed evadere dalla quotidianità.
È necessario, però, capire che un buon acquario deve essere un ambiente pulito e salutare per gli esseri viventi che lo abitano, l’acqua deve essere cristallina e l’intero ecosistema deve funzionare alla perfezione. Per fare questo, oltre a mantenere il giusto ph, è necessario controllare anche l’ossigenazione dell’acqua, perché è l’elemento che garantisce la sana vita di tutte le specie acquatiche.
Cos’è un ossigenatore per acquario e come funziona?
In sostanza un ossigenatore per acquario (o diffusore di ossigeno) è un accessorio che consiste di due componenti:
- la pompa dell’aria: si posiziona all’esterno dell’acquario e il suo compito è quello di pompare aria all’interno. I migliori ossigenatori hanno un sistema per regolare il flusso d’aria e adattarlo alle dimensioni dell’acquario.
- il diffusore: normalmente si trova sul fondo dell’acquario. Può essere posizionato sotto il substrato o nascosto tra gli elementi decorativi. La sua funzione è quella di distribuire l’aria che riceve dalla pompa attraverso moltissime bolle d’aria.
Praticamente, l’ossigenatore serve a dispensare ossigeno puro nell’acqua del nostro acquario, lentamente e continuativamente, fornendo ai pesci e alle piante una fonte ottimale di ossigeno.
Perché è importante avere un ossigenatore?
È abbastanza ovvio che i pesci, le piante e tutti gli esseri viventi che introduciamo nel nostro acquario hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere (come di anidride carbonica), ma forse quello che non sappiamo è che il normale processo metabolico della vita acquatica causa una fisiologica diminuzione dei livelli di ossigeno disciolto nell’acqua stessa.
L’ossigenatore, quindi, ha lo scopo di sopperire ai ridotti livelli di ossigeno sostituendo l’ossigeno consumato dalle forme viventi con del nuovo e puro ossigeno, ma anche massimizzando l’ossigeno disponibile per i batteri aerobici, anch’essi fondamentali per un sano equilibrio della vita acquatica.
Ovviamente sarà comunque necessario fare saltuari ricambi di acqua, ma senza dubbio l’ossigenatore svolge un ruolo fondamentale per essere sicuri di avere all’interno del nostro acquario un ambiente ottimale. In natura l’ossigeno arriva attraverso la fotosintesi delle piante presenti nell’acqua e soprattutto attraverso la superficie del nostro acquario, ma le ridotte dimensioni di quest’ultima fanno sì che l’ossigeno prodotto non sia sufficiente. Abbiamo quindi bisogno di supplire a questa mancanza con un buon ossigenatore.
Qual è il livello ottimale di ossigeno in un acquario?
La domanda non ha risposta facile perché ci sono vari fattori che contribuiscono a variare questo dato:
- la temperatura dell’acqua: è inversamente proporzionale alla quantità di ossigeno che l’acqua può contenere. Ciò significa che più l’acqua è calda, meno ossigeno è presente; infatti i pesci tropicali hanno bisogno di meno ossigeno rispetto a quello necesario per i pesci in acqua fredda.
- la salinità: è la quantità di sale presente nell’acqua e questo dato riguarda non solo gli acquari marini ma anche gli acquari di acqua dolce. Maggiore è la salinità e minore è la quantità di ossigeno disciolto.
- la pressione atmosferica: minore è la pressione dell’aria e meno ossigeno può essere contenuto dall’acqua.
- il tipo di pesci: volendo semplificare, possiamo dire che i pesci più grandi hanno bisogno di più ossigeno rispetto ai pesci più piccoli, mentre i pesci più lenti hanno bisogno di meno ossigeno rispetto ai nuotatori veloci.
Per tutti questi motivi non è semplice stabilire un quantità assoluta di ossigeno che deve essere presente nel nostro acquario, ma indicativamente possiamo dire che la quantità ideale di ossigeno disciolto in un acquario è di circa 8 mg/l (milligrammi per litro) ad una temperatura di 25 gradi.
Come possiamo sapere se il nostro acquario ha poco ossigeno?
Purtroppo l’ossigeno, che come abbiamo visto sopra e come sappiamo da sempre è un elemento essenziale per la vita, non è visibile ad occhio nudo e quindi spesso ci accorgiamo della sua carenza nel nostro acquario quando è ormai troppo tardi.
Per misurare il livello di ossigeno nell’acquario abbiamo a disposizione uno strumento molto preciso che è, appunto, il misuratore di ossigeno disciolto, o ossimetro. Si tratta di un dispositivo munito di sonda ad immersione che in tempo reale ci fornisce il prezioso dato di cui siamo alla ricerca. Non è assolutamente ingombrante in quanto assomiglia ad un termometro di quelli che usiamo per misurarci la temperatura corporea.
Se non abbiamo a disposizione questo apparecchio non potremo stabilire con precisione la quantità di ossigeno disciolto nel nostro acquario, ma c’è sempre qualcosa che possiamo fare per tenere la situazione sotto controllo ed evitare danni irreparabili.
La prima cosa è anche quella più elementare, cioè osservare i nostri pesci: il primo segno della carenza di ossigeno è il rallentamento dei loro movimenti. Se, dunque, pesci particolarmente attivi e veloci iniziano a nuotare più lentamente o a nuotare meno del solito, è un segno che deve farci pensare ad una mancanza di sufficiente ossigeno disciolto.
Quando la carenza di ossigeno è più accentuata i pesci cominciano a soffrire di ipossia, ossia mancanza di ossigeno, che si manifesta con una difficoltà a respirare. Possiamo accorgerci di questo osservando le loro branchie che si muoveranno più velocemente del solito allo scopo di far entrare più acqua e in questo modo ottenere più ossigeno.
Un ultimo indicatore importante che può farci sospettare una mancanza di sufficiente ossigeno ci è fornito ancora una volta dai pesci stessi che, in presenza di bassi livelli di ossigeno disciolto, andranno a cercarlo nel luogo dell’acquario che ne è più ricco, ovvero la superficie. Chiaramente non dobbiamo farci confondere da quelle specie di pesci che per natura sono portati a nuotare più vicino alla superficie e che quindi non devono farci preoccupare.
Quando abbiamo bisogno dell’ossigenatore?
L’uso dell’ossigenatore è sempre raccomandabile per la salute del nostre acquario, ma ci sono delle occasioni in cui diventa addirittura indispensabile:
- presenza di molti pesci nell’acquario: premettendo che non è mai una buona idea avere troppi pesci nel nostro acquario, se vogliamo averne una buona quantità permettendogli di vivere al meglio, l’ossigenatore è la soluzione ideale in quanto sopperirà al consumo di ossigeno da parte di ognuno di loro fornendogliene del nuovo.
- presenza di molte piante: può sembrare strano perché da sempre ci è stato detto che le piante consumano anidride carbonica e restituiscono ossigeno, quindi una maggiore quantità di piante dovrebbe corrispondere ad una maggiore quantità di ossigeno. Pur essendo vero, è importante sapere che questo succede solo in presenza di luce, mentre, di notte, quando il nostro acquario rimane al buio, avviene esattamente il contrario, cioè le piante consumano ossigeno ed emettono CO2.
- aumento della temperatura: può succedere soprattutto in estate e l’unica soluzione è fare ricambi di acqua più frequenti, ma non potendo farlo in continuazione, l’ossigenatore ci aiuta a mantenere buoni livelli di ossigeno anche in presenza di una temperatura superiore al normale.
- uso di farmaci e altre sostanze chimiche: quando curiamo i nostri animali con dei farmaci o usiamo sostanze chimiche come i condizionatori, questi possono alterare la capacità dell’acqua di trasportare ossigeno e quindi usare un ossigenatore è un ottima pratica da fare dopo un trattamento medico o chimico.
Conclusioni
Per riassumere, dunque, se abbiamo davvero a cuore la salute dei nostri pesci non dovremmo prescindere da un buon ossigenatore. A volte la situazione non diventa così drammatica da allarmarci, ma provate ad immaginare la vostra vita con una costante insufficienza di ossigeno. Non sarebbe giusto far vivere le nostre creature acquatiche in questo modo, no?