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Per gli amanti dei paesaggi acquatici naturali, il nome di Takashi Amano è certamente quello più significativo per descrivere uno stile unico e dalla bellezza mozzafiato.
Il maestro giapponese, fotografo, naturalista e acquariofilo, è l’ideatore dell’acquario Iwagumi, un particolare acquario naturale le cui principale componente è costituita da rocce.
Il design dell’aquascape per un angolo di natura selvaggia
La principale ispirazione per l’acquario di Amano è il modello aquascape, ovvero la riproduzione di un vero e proprio landscape subacqueo, composto da elementi il più possibile naturali e realistici.
Per l’Iwagumi il maestro si è ispirato ai giardini di pietra giapponesi, un simbolo della cultura Zen, ispiratori di uno stile di vita meditativo e sognante.
Ed è proprio questo il risultato che si ha con queste meravigliose creazioni: si tratta di acquari piccoli o di medie dimensioni, che non comportano un utilizzo massiccio di pesci, ma il cui scopo è ricreare un ambiente decorativo e spettacolare allo stesso tempo.
Possono essere sia chiusi che aperti e comportano una gestione relativamente semplice che però dà grandi soddisfazioni.
L’hardscape essenziale: le rocce
Il principio chiave per ottenere un acquario Iwagumi d’effetto è il posizionamento delle rocce.
Il maestro Amano dice che una volta indovinato il giusto criterio di design di questi elementi, il resto della disposizione viene da sé.
Per ottenere risultati eccellenti, Amano ha concentrato le sue ricerche e studi su due tecniche in particolare: il Suiseiki, che consiste nella ricerca di pietre e rocce naurali da disporre in modo gradevole affinché siano da stimolo alla meditazione Zen e il Bonseki, la famigerata arte dei giardini di pietra giapponesi, piccole creazioni realizzate su un vassoio di lacca nera, il cui materiale è costituito da pietre, sabbia, piume, legnetti.
Ma quali sono le rocce da utilizzare? Vediamo di seguito la composizione ideale.
Le principali rocce dell’hardscape
Si dovrà procedere con l’ossatura del vostro acquario, che consiste nel posizionare gli elementi fondamentali che daranno il senso a tutta la composizione.
Per ottenere un buon risultato, vi consigliamo questa struttura:
- Roccia Oyaishi: è la prima a dover essere inserita. L’ideale è posizionarla leggermente fuori centro e in modo tale che abbia una direzione che segua il flusso d’acqua in modo naturale, affinché tutto si muova sempre nella stessa direzione. È la roccia più grande e la sua imponenza dev’essere notata, ed è importante che occupi più della metà dell’acquario.
Sarà il punto focale di tutta la composizione: solitamente nei giardini giapponesi è posta in verticale, tuttavia noi vogliamo rappresentare un ambiente subacqueo e in natura si troverà sempre inclinata, perché subisce le spinte del flusso dell’acqua. - Roccia Fukuishi: va piazzata subito dopo l’Oyashi, in linea con essa (alla sua sinistra o destra, è indifferente). La densità densità e grana devono corrispondere a quelle dell’Oyashi e dovrà essere leggermente più piccola. Serve per creare un raccordo visivo che dia un senso di equilibrio e questo effetto lo noterete in tutti gli Iwagumi.
- Roccia Soeishi: la terza roccia va posizionata con l’idea di rafforzare la principale e più grande Oyaishi e serve a concentrare maggiormente lo sguardo verso la struttura portante.
- Roccia Suteishi: è l’ultimo elemento decorativo che serve a “legare” l’insieme e non dev’essere troppo visibile, in quanto successivamente verrà coperta dalle piante. Di dimensioni più piccole, non viene sempre inserita negli Iwagumi, poiché a volte sono più scarni ed essenziali, come l’acquario Sanzon.
Mentre per le ultime tre è possibile sceglie rocce di dimensioni e forme diverse, sarà l’Oyaishi ad avere un ruolo predominante. Di Suteishi potrete inserirne anche più di una, l’importante è che la vostra creatività produca un insieme armonioso.
Come impostare il corretto punto focale in un Iwagumi
C’è chi ha un talento naturale per creare una composizione equilibrata, tuttavia per questo tipo di acquario giapponese è necessario che l’insieme rispetti dei criteri piuttosto stringenti:
la tecnica consiste nel dividere in tre parti, con linee ideali in orizzontale e in verticale, lo spazio dell’acquario e i punti focali dovranno corrispondere agli incroci di queste rette.
Questa regola aurea naturalmente non dovrà essere applicata al millimetro, ma potrà essere utile come spunto per ottenere un risultato migliore.
La flora dell’Iwagumi: illusione ottica del movimento
Una volta creato l’hardscape del vostro acquario dovrete procedere con la creazione del fondale. Quando verrà ricoperto di piante, l’effetto che otterrete sarà quello di un sottobosco di colline in movimento, grazie all’illusione del flusso dell’acqua. Se volete approfondire, leggete questo articolo articolo sulle piante in vaso per acquario.
L’obiettivo sarà quello di creare un paesaggio che doni all’occhio tranquillità e pace, con una sensazione di rallentamento che possa placare i nostri conflitti interiori.
Tipologie di acquario Iwagumi
Dovrebbe essere chiaro che il nostro acquario giapponese persegua il minimalismo naturale, anche se questo concetto può essere portato all’estremo, come nel Sanzon Iwagumi, costituito da tre pietre soltanto che rappresentano la triade buddista.
Se il risultato ci sembra troppo scarno possiamo aggiungerne altre, l’importante è che rispettino un’armonia intrinseca: dopotutto è il nostro occhio a dover essere rapito da ciò che vediamo e i gusti possono essere diversi.
L’approccio purista prevede inoltre che vengano utilizzate singole specie per ogni elemento: un solo tipo di roccia, un solo tipo di pianta, un solo tipo di pesci.
La cosa più importante però sono le pietre e il loro posizionamento, che possono poi essere arricchite con elementi di vostro gusto se volete ottenere un ambiente più colorato e meno essenziale.
Le pietre più utilizzate sono le Dragon stone (ne abbiamo parlato in questo articolo), perché la loro superficie si presenta molto rugosa e solcata e il loro aspetto dà una sensazione di solidità e forza.
Se preferite una composizione più ricca, posizionate le vostre pietre in gruppi dispari: il motivo è dato dal fatto che lo sguardo umano organizza gli oggetti in modo simmetrico, rigido, stilizzato e questo non è affatto naturale, per cui falliremmo nel nostro intento di ricreare un ambiente inesplorato.
Cercate di non avere mai un numero di pietre prestabilito, perché costruire il proprio acquario è un atto creativo che non sappiamo dove andrà a parare in anticipo. La direzione potrebbe cambiare e seguire un percorso diverso per raggiungere l’obiettivo che vi siete posti.
Quali piante e quali pesci utilizzare
Abbiamo detto che per l’Iwagumi si predilige l’essenziale, il che significa che la scelta della flora e della fauna dovrà esserlo altrettanto.
Tendenzialmente l’ideale sarebbe ricreare un manto erboso, con piante come Eleocharis parvula, Pogostemon helfery e Eleocharis acicularis, e se piace si può tranquillamente utilizzare qualche pianta rossa come Ludwigia arcuata o Palustris.
Non ci sarà una concentrazione di pesci troppo diversi e l’ideale è scegliere pesci piccoli e soprattutto da branco, che sono l’ideale per creare quel flusso armonico tipico dell’Iwagumi.
Essi infatti si muovono tutti all’unisono, nella stessa direzione che cambia repentinamente, come a ricreare una danza. I più belli sono i Danio, i Tetra, i Cardinali e i Neon.
I migliori prodotti per avviare il tuo acquario naturale:
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Suggerimenti per la cura e la manutenzione del tuo acquario
Importantissimo per la salute dell’acquario è il ciclo dell’azoto, che comporta la nitrificazione.
È un processo aerobico, ovvero che si sviluppa in presenza d’ossigeno e serve a trasformare i composti organici presenti nell’acquario (deiezioni dei pesci, alghe morte, resti di cibo) in nitrati.
I batteri nitrosomanas trasformano i composti in ammoniaca: a questo punto intervengono altri batteri, i nitrobacter, che convertono i nitriti in nitrati, molto meno dannosi per l’acquario. Il vostro obiettivo sarà quello di mantenere il livello di nitriti, nitrati e ammoniaca in equilibrio e questo si può ottenere soltanto con una regolare pulizia del fondale dell’acquario, per mezzo di un sifone e con cambi d’acqua frequenti.
Un modo sicuro per evitare squilibri nel vostro Iwagumi sarà quello di evitare il sovraffollamento di pesci, sconsigliato a priori anche esteticamente per questa tipologia di acquario, e di non sovralimentarli.
Eseguire una pulizia semplice e accurata sarà l’unico compito che consentirà di donare salute e bellezza al vostro acquario.
In conclusione, l’acquario giapponese Iwagumi è certamente uno dei più suggestivi acquari d’acqua dolce da poter realizzare nella vostra casa: semplice da costruire e facile da gestire, donerà bellezza e serenità ai vostri ambienti.