Cambio d’acqua in acquario: come gestirlo al meglio
Il cambio d’acqua dell’acquario è una delle operazioni che crea maggior confusione, soprattutto nei neofiti. Le opinioni degli esperti in merito, in effetti, sono spesso diverse e a volte persino contrastanti, quindi è abbastanza comprensibile che chi è alle prime armi possa essere perplesso sul da farsi. In questo articolo vogliamo provare a mettere un po’ di ordine in questo caos, di modo che anche i meno esperti possano trovare delle linee guida da seguire.
Perché cambiare l’acqua dell’acquario?
Il primo passo per gestire al meglio il cambio dell’acqua è capire perché lo stiamo facendo. La qualità dell’acqua in cui vivono i nostri pesci è fondamentale per il loro benessere e per la loro salute: è sbagliato pensare che il cambio dell’acqua vada fatto solo quando è visibilmente sporca o, ancor peggio, quando i pesci iniziano a dare segni di insofferenza. Questo perché, anche se noi non possiamo sempre vederli ad occhio nudo, nell’acquario si producono per forza di cose degli agenti inquinanti; fa parte del ciclo naturale dell’ambiente acquatico ed è altrettanto naturale che i pesci stessi producano escrementi in forma di urine e feci. Tutto questo porta ad un aumento di nitriti e fosfati che sono nocivi per la salute dell’intero microsistema acquatico che abbiamo creato.
Con che frequenza fare il cambio d’acqua in acquario?
Questo è proprio il tema più dibattuto, ma in realtà c’è una ragione chiaramente comprensibile: tutto dipende dall’acquario in questione. I fattori che dovete tenere in considerazione sono svariati; prima di tutto il rapporto tra la grandezza dell’acquario e il numero di pesci in esso presenti. È ovvio, ad esempio, che un acquario più piccolo ma con un solo pesce richieda cambi di acqua meno frequenti di uno grande ma molto popolato. Tuttavia c’è anche da tenere in considerazione il tipo di pesci perché, ad esempio, quelli grandi producono più escrementi di quelli piccoli. Per concludere, l’ultimo elemento che incide sulla frequenza del ricambio di acqua è costituito dal filtro: più grande e potente è, minore sarà la necessità di effettuare il ricambio. Ma non dobbiamo pensare di poter risolvere tutto con un ottimo filtro perché in ogni caso non potrà sostituirsi al ricambio di acqua.
In linea puramente indicativa possiamo dire che sarebbe ottimale cambiare il 10% di acqua una volta alla settimana e il 20% ogni 15 giorni. Il consiglio è quello di iniziare con questa routine e testare l’acqua settimanalmente per verificare se stiamo facendo la cosa giusta; laddove i valori dovessero indicare delle anomalie, potremmo correggere il tiro e regolarci di conseguenza per il futuro.
Quale acqua usare?
Anche su questo punto abbiamo opzioni diverse tra cui scegliere, la prima delle quali è quella di usare la nostra acqua di rubinetto. Visto che quest’ultima è solitamente dura e con ph basico, può essere adatta qualora i nostri pesci siano idonei a tali condizioni. In ogni caso, se decidiamo di usare l’acqua della rete idrica, sarà necessario lasciarla decantare per almeno una notte, cioè farla riposare per 12/24 ore in un contenitore aperto. In alternativa si può aggiungere un biocondizionatore che si trova facilmente in commercio e che fa evaporare il cloro e le clorammine.
L’altra possibilità, un po’ più costosa ma anche più sicura, è quella di acquistare dell’acqua osmotica che ha il vantaggio di essere acida, di contenere pochi sali e di avere una bassa concentrazione di CO2 e per tutte queste ragioni contribuisce a creare l’ambiente ottimale per un acquario di acqua dolce.
Come procedere al cambio dell’acqua?
Visto che questa operazione è la più noiosa per i proprietari di acquari, è importante organizzarsi al meglio per semplificarla. A tal fine abbiamo preparato per te una guida molto semplice e schematica fatta di pochi passi che ti permetteranno di impostare il lavoro nel modo meno complicato possibile:
- 1. Scollegare l’acquario: in questo modo anche se il livello dell’acqua dovesse scendere sotto la linea minima, il riscaldatore e il filtro non si romperanno.
- 2. Coprire il pavimento: usiamo degli stracci o vecchi asciugamani da posizionare intorno all’acquario così, se dovesse cadere dell’acqua, non faremo grossi danni.
- 3. Munirsi di un tubo di gomma e una tanica: il tubo ci serve per aspirare l’acqua e la tanica (o il secchio) per contenere l’acqua vecchia. Inserire una estremità del tubo nell’acquario e l’altra nella tanica.
- 4. Aspirare l’acqua e i rifiuti: quando siamo pronti, succhiamo dall’estremità del tubo posizionata verso la tanica fino a quando non comincerà ad arrivare l’acqua e lasciamola depositarsi nel contenitore. In commercio si trovano anche tubi appositi con una pompetta che ci evita di dover succhiare dal tubo. Esistono anche dei sifoni creati appositamente per la pulizia dell’acquario che ovviamente rendono l’operazione molto più semplice. In ogni caso, mentre aspiriamo l’acqua dovremmo anche avvicinare il tubo al fondo dell’acquario e smuovere delicatamente il substrato in modo da risucchiare i rifiuti più voluminosi. Attenzione, però: i pesci possono essere incuriositi dal tubo e, se si avvicinano troppo, possono venir risucchiati e finire nella tanica, quindi facciamolo con la massima attenzione.
- 5. Pulire i vetri: è questo il momento perfetto per farlo perché potremo inserire il braccio nell’acquario senza farne fuoriuscire l’acqua. Usiamo quindi una spugnetta abrasiva, della lana di perlon o una delle apposite spugnette che si trovano in commercio e che offrono il vantaggio di non rischiare di graffiare il vetro in alcun modo.
- 6. Pulire il filtro: approfittare dell’occasione per pulire il filtro è la cosa più intelligente da fare. Sarà sufficiente sciacquarlo nell’acqua che abbiamo estratto, quella sporca, sì! Questo perché se lo pulissimo con dell’acqua nuova elimineremmo anche i batteri benefici in esso presenti e non è affatto raccomandabile per la salute dell’acquario.
- 7. Rimboccare l’acqua: una volta che abbiamo aspirato la quantità di acqua necessaria e abbiamo pulito il vetro, possiamo procedere al riempimento. Si può fare versando l’acqua direttamente dalla tanica o da un annaffiatoio, ma è importante farlo con delicatezza in modo da non stravolgere l’ambiente e non traumatizzare i pesci. Per alcune specie è addirittura necessario procedere con un inserimento goccia a goccia. In ogni caso, per evitarci la fatica di sostenere il contenitore dell’acqua a mezz’aria durante il riempimento, possiamo appoggiarlo su un piano rialzato rispetto all’acquario e utilizzare il tubo per fare la stessa procedura che abbiamo seguito per il riempimento, ma al contrario.
Consigli
Per permettervi di perfezionare la vostra procedura, vogliamo aggiungere alcuni consigli utili:
- riservate degli strumenti solo alla pulizia dell’acquario: in pratica, non utilizzate mai per altri scopi le taniche, il tubo, la spugna o qualsiasi altra cosa che entri in contatto con l’acqua dell’acquario. Questo serve ad evitare che l’acqua venga contaminata con altre sostanze che potrebbero essere nocive.
- usate acqua della stessa temperatura: per evitare ai vostri pesci uno shock termico, l’acqua che usate per rabboccare l’acquario dovrebbe avere una temperatura più simile possibile a quella presente nell’acquario stesso.
- organizzate un calendario dei cambi: avere un’agenda in cui segnare il vostro appuntamento settimanale vi aiuterà a non dare buca ai vostri pesci, che di certo ne saranno molto felici!
- premiate i vostri pesci: visto che il cambio dell’acqua può essere un po’ stressante per loro, al termine dell’operazione dategli del cibo affinché associno l’evento a qualcosa di positivo e lo affrontino con più coraggio la prossima volta.
Conclusioni
I migliori acquariofili sono soliti dire: ‘Non teniamo pesci, ma acqua’. Questo a sottolineare che le buone condizioni dell’acqua sono il primo fattore determinante per la salute delle altre specie viventi presenti nell’acquario ed effettuare il ricambio dell’acqua con la giusta frequenza è l’unico modo per prendercene cura.