Cianobatteri in acquario: rimedi e prevenzione
Possedere un acquario ha diversi vantaggi, dalla bellezza estetica all’allevamento di un piccolo pezzo di natura tra le mura di casa. Vi sono però tantissimi inconvenienti, e la gran parte di questi provengono dalla scarsa manutenzione oppure dall’acqua, che con il passare del tempo subisce inevitabilmente l’influenza degli abitanti marini e delle piante.
In queste condizioni vengono a presentarsi in particolar modo i cianobatteri, estremamente nocivi per i pesci e le altre specie acquatiche nell’acquario. Nelle prossime righe vedremo quali sono le cause della presenza dei cianobatteri e come prevenirne la comparsa nel proprio acquario.
Cianobatteri: cosa sono
Prima di analizzare le cause e i possibili rimedi per eliminare o ridurre la presenza di cianobatteri nel proprio acquario, è importante darne una definizione. I cianobatteri usualmente vengono identificati come le alghe, ma in realtà con questo termine si identifica quella specifica categoria di batteri fotosintetici che appartengono ai primordiali organismi della Terra. Sono, quindi, degli organismi fotocellulari e fotoautotrofi capaci di sintetizzare le sostanze organiche iniziando il loro processo di fotosintesi, quest’ultima vincolata alla luce e all’anidride carbonica.
Per rendere la definizione adatta anche ai meno esperti, i cianobatteri sono quegli organismi capaci di trasformare l’energia luminosa in energia chimica.
Le cause della formazione di cianobatteri in vasca
Biologicamente, i motivi alla base della produzione dei cianobatteri sono tantissimi, ma per convenzione possiamo identificarli in quattro principali: presenza di oggetti nell’acquario, eccesso di luce, presenza di rifiuti organici e condizioni anaerobiche.
Presenza di oggetti in acqua: allestire un acquario con piante, legni e rocce con una forte presenza di ciano induce inevitabilmente nella comparsa di cianobatteri.
Eccesso di luce: come è facile dedurre dalla definizione, dove c’è luce possono esserci cianobatteri.
Presenza di rifiuti organici: uno dei motivi più evidenti della comparsa di cianobatteri è un alto livello di rifiuti organici disciolti nell’acqua.
Condizioni anaerobiche: una bassa presenza di ossigeno agevola notevolmente la presenza dei cianobatteri nell’acquario.
Soluzioni per contrastare i cianobatteri
Non tutti sanno che anche un acquario manutenuto in modo impeccabile può presentare cianobatteri al suo interno. Tale problematica induce gli acquariofili a cercare soluzioni rapide ed efficaci. Vediamo come contrastare questo fenomeno.
Riduzione della luce
La natura stessa dei cianobatteri induce a pensare come sia necessario togliere quanta più luce possibile dall’acquario. Da un punto di vista tecnico si stima che spegnere le luci dell’acquario per circa tre giorni abbatta quasi totalmente i cianobatteri. Ovviamente dopo i tre giorni è opportuno cambiare l’acqua e identificare il possibile problema della loro formazione.
Cambio acqua
Anche i meno esperti, come prima soluzione puntano sul cambio dell’acqua, ciò però non è del tutto sufficiente poiché vi è la necessità di pulire e trattare la vasca con determinati prodotti chimici. Noi sconsigliamo vivamente di utilizzare prodotti chimici nel proprio acquario, poiché c’è un’alternativa molto valida: l’acqua ossigenata. Acquistandone un flacone è possibile iniettare con una siringa l’acqua ossigenata nelle zone interessate. Usualmente si utilizza una proporzione di 10 ml per ogni 50 litri di acqua.
Rimozione manuale dei cianobatteri
Quando si è di fronte un’infestazione particolarmente marcata, si può optare per una soluzione più drastica come la rimozione manuale. Per effettuare tale processo è importante rimuovere tutti gli accessori presenti nell’acquario, dalle piante alle luci, e raschiare via i cianobatteri con l’acqua ossigenata. Al termine dell’operazione provvedere a un risciacquo abbondante.
Soluzioni alternative sconsigliate
Le tre idee di risoluzione precedentemente elencate vengono in molti casi affiancate a delle soluzioni alternative. I meno esperti, in caso di difficoltà, si affidano all’uso dei detrivori oppure degli antibiotici.
Detrivori
Nell’immaginario comune si ha l’idea che per ogni batterio presente in acqua ci sia un’altra specie che se ne ciba. Purtroppo, il cianobatterio non ha nessun antagonista capace di mangiarlo o di limitarne la proliferazione. Infatti, grazie al loro odore estremamente acre non vengono minimamente avvicinati da altri pesci, moltiplicandosi indisturbati con grande velocità. A questa caratteristica si aggiunge anche la produzione delle citotossine, capaci di allontanare anche il nemico più ostinato.
Antibiotici
Uno degli errori più grandi che si possano commettere per ridurre oppure eliminare il numero di cianobatteri è l’utilizzo di antibiotici. Sebbene in quantità molto piccole l’eritromicina abbia la capacità di eliminare i cianobatteri, questa porterebbe a eliminare anche i batteri utili all’ecosistema nell’acquario. L’impiego di un antibiotico avrebbe un’efficacia localizzata e non estirperebbe il problema alla radice, anzi, questo verrebbe a presentarsi in modo più aggressivo dopo l’applicazione del farmaco.
L’importanza della prevenzione: consigli pratici
Come è facile intuire, il vero nemico dei cianobatteri è la prevenzione. Riuscire ad allestire un acquario senza questi microrganismi è molto difficile, ma con dei consigli mirati ci si può andare vicini. Evitare il sovraccarico di pesci in vasca, evitare la luce in eccesso, cambiare l’acqua regolarmente e pulire l’acquario periodicamente sono le basi per avere una condizione ideale.
Volendo spingerci leggermente oltre e analizzare i consigli meno banali, vediamo come comportarsi per evitare la presenza dei cianobatteri.
- Cibo ai pesci: non tutti sanno che somministrare troppo cibo ai pesci è tra le cause principali della comparsa di cianobatteri. Le sostanze nutritive in eccesso nell’acqua danno modo alle alghe di proliferare e di creare l’habitat ideale.
- Luce solare diretta: molti pensano si debba solo spegnere la luce all’interno dell’acquario per eliminare i cianobatteri. Sebbene tale soluzione possa essere valida, viene meno nel momento in cui vi è comunque un’esposizione alla luce diretta del sole. Questa consente alle alghe e al ciano di crescere esponenzialmente.
- Acqua del rubinetto: tantissime città in Italia dispongono di acqua del rubinetto ricca di sali e sostanze metalliche. Queste devono essere assolutamente evitate per non riscontrare problemi non solo con i cianobatteri, ma anche con la salute dei propri pesci.
Riuscire a debellare completamente i cianobatteri è molto complicato, purtroppo anche con tanta prevenzione e applicando i consigli elencati non si è certi della loro rimozione. Non vi è alcun dubbio però sul fatto che una pulizia costante della vasca, il cambio dell’acqua periodico ed evitando un’esposizione diretta ai raggi solari, si possano ottenere grandi risultati.
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Conclusioni
Negli ultimi anni, gli appassionati amano allestire il loro acquario con piante, rocce e accessori particolari. Benché esteticamente si ottengano grandi risultati è inevitabile scontrarsi con i cianobatteri. In questo caso è poco profittevole scoraggiarsi, bisogna prendere atto del fatto che una prevenzione costante e un po’ di pazienza possono comunque rendere questo inconveniente meno fastidioso.