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Il gran numero di pesci esistenti rende sempre più complessa la scelta di una specie piuttosto che l’altra, i generi e soprattutto le famiglie in molti casi possono essere distinti solo da un occhio esperto. Tra i pesci più soggetti a essere confusi ci sono i Neon e i Cardinali, appartenenti allo stesso ordine e famiglia, ma che vivono in un ecosistema completamente diverso. Nelle prossime righe analizzeremo le differenze tra Neon e Cardinali così da poter scegliere la classe più idonea per il proprio acquario.
Neon e Cardinali: una famiglia simile ma con ecosistemi diversi
Più di sessant’anni fa vennero ritrovati i primi esemplari appartenenti al genere Paracheirodon, pesci comunemente chiamati Neon. Questi hanno subito diversi cambi evolutivi data l’ibridazione con altri esemplari della stessa famiglia. I Neon, infatti, sono passati dal genere Hyphessobrycon al genere Paracheirodon dando vita a quelli che sono i pesci che tutti oggi amano e conoscono. Molti confondono i pesci Neon con i Cardinali perché appartengono alla stessa famiglia, i Caracidi, ma in realtà questi vivono in due ambienti completamente diversi.
Le caratteristiche dei Neon e dei Cardinali
Affinché si possano comprendere questi due pesci, diventa essenziale esaminare la scheda sistematica e identificarne analogie e differenze di nomenclatura. Vediamo le schede singolarmente.
Scheda Neon
Classe: biologicamente il pesce Neon viene catalogato come classe Osteitti.
Ordine: il celebre pesce è stato inserito nell’ordine dei Cipriniformi.
Famiglia: come anticipato già nelle righe precedenti, il Neon appartiene alla famiglia dei Caracidi.
Nome scientifico: ricercando nella scheda tecnica del Neon è possibile identificare anche il nome scientifico, cioè Paracheirodon innesi (Myers).
Nome comune: è facile dedurre che il nome comune del Paracheirodon innesi sia identificato dagli acquariofili come Neon.
Scheda Cardinale
Classe: biologicamente il pesce Cardinale viene catalogato come classe Osteitti.
Ordine: anche in questo caso il Cardinale è stato inserito nell’ordine dei Cipriniformi.
Famiglia: appartiene alla famiglia dei Caracidi.
Nome scientifico: il Cardinale viene scientificamente denominato Cheirodon axelrodi (Schultz).
Nome comune: il Cheirodon axelrodi (Schultz) è identificato dagli acquariofili come Cardinale.
Analizzando le schede tecniche è evidente come le analogie tra classe, ordine e famiglia possano indurre un occhio meno esperto a confondere questi due pesci. Fortunatamente, la differenziazione del loro ecosistema rende meno complicato identificarli, dato che è possibile riconoscerli più dal loro contesto che dalle caratteristiche estetiche o genetiche.
Due ecosistemi molto diversi: la bellezza dei particolari
Preso atto del fatto che Neon e Cardinale sono molto simili tra loro, ma che vengono a differenziarsi per un ecosistema distinto, è opportuno comprendere meglio tale aspetto.
L’habitat occupato da un Cardinale o da un pesce Neon, oltre ad essere diverso per morfologia geografica, viene a mutarsi anche nelle condizioni chimico-fisiche dell’acqua.
Geograficamente i Neon vivono in Perù, precisamente nel Rio Putumayo. Essi preferiscono acque acide, con un PH pari o inferiore a 6,5 e amano vivere nell’acqua scura. Sebbene riescano a vivere anche in condizioni leggermente più difficili, adorano acque povere di minerali con temperature comprese tra i 18-24°C.
I Cardinali, invece, vivono nel Rio Negro e adorano le acque chiare, non necessariamente limpide, con temperature comprese tra i 20-26°C.
Se in linea di massima queste sono le condizioni da considerare per poter consentire a Neon e Cardinali di vivere in un acquario domestico, aspetto di pari importanza è l’arredamento che si andrà a installare nel proprio acquario.
Sia per i Neon che per i Cardinali è fondamentale installare un fondo scuro, su cui dovrà insediarsi una vegetazione abbondante. Ciò è dovuto principalmente al fatto che questi due pesci amano nascondersi tra le piante in alcune ore del giorno.
All’allestimento di una discreta vegetazione è opportuno alternare un’area libera in cui i pesci possano nuotare senza ostacoli con i propri simili. Sia i Cardinali che i Neon amano formare piccole comunità e nuotare insieme nelle aree meno affollate dell’acquario.
Nell’acquario, oltre alla vegetazione e a un’area libera è opportuno inserire dei legni e della sabbia di fondo con una colorazione scura, per non creare problemi ai pesci.
C’è chi ama aggiungere al proprio allevamento di Neon e Cardinali altre specie di Caracidi, ma è consigliabile scegliere esemplari di acqua dolce con le stesse esigenze ed evitare pesci di grandi dimensioni come i Ciclidi.
L’importanza della riproduzione
Oltre alle differenze esaminate in precedenza è interessante dare uno sguardo alla riproduzione di Neon e Cardinali per comprenderle ancora di più.
Chi vuole cimentarsi nella riproduzione dei Neon non dovrà impegnarsi particolarmente. Risulta però importante una vasca di media grandezza per consentire ai pesci una buona permanenza per circa due giorni, che sia priva di elementi al suo interno e con una singola pietra porosa, un aeratore e una rete posizionata sul fondo. Per ottenere il risultato desiderato sarà necessario un PH acido variabile tra 5.8-6.2 e una durezza totale di almeno 2° dGH. Le temperature, invece devono attestarsi tra i 22-24°C.
La quasi totale assenza di arredamento nella vasca deve essere accompagnato da una pietra porosa azionata da un aeratore e soprattutto con una rete sul fondo, preferibilmente con maniglie di 3 millimetri di lato, installata sul fondo. Questa è fondamentale per evitare che i riproduttori mangino le uova, che essendo adesive verranno naturalmente a scivolare tra le maglie della rete e saranno protette sul fondo.
Creato l’ecosistema ideale non bisogna fare altro che scegliere i riproduttori tra i Neon allevati e consentire la deposizione delle uova. Tecnicamente le femmine presentano un ventre rigonfio, mentre i maschi hanno una linea azzurra sul corpo sempre dritta. Le femmine hanno una linea sul corpo con un raggio curvato maggiormente.
Scelti i due esemplari bisogna lasciarli in acqua per circa due giorni e attendere, verso sera, che avvenga la deposizione.
A differenza del Neon, il Cardinale ha una modalità di riproduzione estremamente più complessa. Più che nella deposizione, la difficoltà risiede nella selezione dei riproduttori. Risulta complicato riuscire a trovare due riproduttori affiatati ed è necessario sostituirli costantemente fino alla deposizione delle uova.
Tantissimi appassionati hanno provato a ricreare condizioni favorevoli per una deposizione dei Cardinali, ma non sono riusciti in questa missione in tempi brevi.
Farsi aiutare dai professionisti
Un occhio poco esperto con grande difficoltà riuscirebbe a identificare un Neon oppure un Cardinale, ancora di più se molto piccoli. Affinché si possa scegliere la specie desiderata è fondamentale affidarsi a dei professionisti che conoscano perfettamente questi pesci e possano consigliare le modalità di gestione.
Soprattutto chi vuole cimentarsi nell’allevamento casalingo dei Caracidi non può assolutamente sbagliare la scelta, puntando sui Neon per un accoppiamento veloce, e sui Cardinali per un vero e proprio esperimento scientifico.
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Conclusioni
I paragrafi precedenti hanno evidenziato le difformità tra Neon e Cardinali, i primi più indicati per temperature basse e i secondi adatti anche a condizioni leggermente meno agevoli. La scelta di un esemplare piuttosto che l’altro dipende dall’ecosistema del proprio acquario e dalla necessità che si ha di volerli far riprodurre nel tempo. In entrambi i casi si potrà beneficiare di un bellissimo animale acquatico.