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Quando si parla di acquari d’acqua dolce, l’immaginazione dei più si focalizza spesso sulle piante, ma chi desidera creare un ambiente davvero suggestivo, ricco e attraente, apprezzerà l’idea di inserire al suo interno delle radici e dei legni capaci di attirare su di loro un’attenzione ancora maggiore.
I legni per acquario sono delle decorazioni che non possono assolutamente mancare all’interno di un acquario d’acqua dolce, e sono particolarmente apprezzati dalla maggior parte degli acquariofili, che si tratti di aquascapers esperti o di neofiti.
Questi non solo contribuiscono a donare un forte valore estetico ed un grande impatto scenografico alla composizione, ma costituiscono anche dei preziosi nascondigli apprezzati soprattutto dai pesci più territoriali. Il legno infatti, con le sue morbide sinuosità, crea spazi appartati da esplorare e ideali per nascondersi. I legni per acquario, insieme alle rocce e alle piante, offrono ai pesci la possibilità di vivere in un habitat che sia il più possibile naturale.
I legni naturali (radici) sono quindi degli arredi di grande effetto decorativo e contribuiscono, inoltre, al rilascio di acidi umici e tannini, sostanze dall’azione antibatterica e antimicotica che contribuiscono a creare un ambiente salutare per gli organismi e alla maturazione del tuo acquario naturale. È possibile appurare la presenza dei tannini in quanto questi conferiscono all’acqua una tipica colorazione ambrata, molto apprezzata da alcuni acquariofili che addirittura ambiscono ad ottenerla. I legni tuttavia devono essere scelti con cura, dato che, a differenza di quanto si potrebbe erroneamente pensare, i legni per acquario non sono tutti uguali.
Tipologie di legni per acquario e trattamenti
A tal proposito è bene introdurre l’argomento facendo un’importante distinzione; è possibile infatti introdurre in un acquario sia legni raccolti in natura, sia legni che si trovano in commercio. Tuttavia, se si sceglie di allestire il proprio acquario con legni raccolti in prima persona, è bene fare attenzione ad alcuni particolari:
- È bene prediligere un legno secco: meglio quindi non raccoglierlo da piante vive;
- È buona norma estrarre i rami da piante abbattute o secche, così da essere certi che il legno prescelto sia ben stagionato;
- Qualsiasi elemento biologico proveniente dall’esterno deve essere prima sterilizzato, non deve galleggiare e soprattutto non deve emettere sostanze nocive per i pesci. Un legno raccolto in natura, quindi, necessita di essere sottoposto ad alcuni particolari trattamenti.
In via preliminare sarà fondamentale lasciarlo seccare e decorticarlo, quindi farlo bollire (al fine di scongiurare la presenza di parassiti, germi, spore o sostanze nocive) e tenerlo immerso in acqua per almeno 10 giorni, cambiando l’acqua ogni 3 giorni, per far sì che le sue fibre si riempiano d’acqua e non emerga in superficie una volta immesso nell’acquario. Solo quando le radici saranno sufficientemente imbevute d’acqua andranno a fondo.
Trascorso il periodo di 10 giorni sarà pronto per essere inserito nell’acquario. Nel corso della prima settimana probabilmente noterete che l’acqua tenderà ad assumere una colorazione scura, ma non preoccuparti, la gradazione di colore sarà data dal legno che starà rilasciando i tannini.
Per chi è alle prime armi è dunque consigliabile preferire l’utilizzo di legni acquistati nei negozi di acquariologia, fisici o online, e spesso anche i negozi che trattano la vendita di accessori per animali domestici di media o piccola taglia hanno disponibilità di legni per acquari tra cui scegliere.
Nonostante questo comporti il dover affrontare una spesa, sarà garanzia di assoluto successo in quanto i legni presenti in commercio vengono immessi sul mercato solamente dopo essere stati preventivamente trattati. Questo garantisce al cliente la possibilità di inserire nel suo acquario legni privi di microrganismi e parassiti che potrebbero essere dannosi per i pesci e per l’habitat che si desidera ricreare.
I legni comprati in negozio hanno bisogno di poche attenzioni: sarà sufficiente una singola immersione in acqua per non farli tornare a galla.
La possibilità di mettere un legno in acquario dipende inoltre dalla quantità di resina vegetale naturalmente prodotta dalla pianta. Le resine, ovvero quelle sostanze di tipo liposolubile, così come le sostanze aromatiche più in generale, possono alterare i valori dell’acqua. Vi sono quindi alcuni legni, come il Pioppo, il Pino, il Fico, il Cipresso, l’Abete, il Melo le piante da fiore ornamentali i legni derivati da tutte le conifere, che non sono idonei per l’allestimento di un acquario.
Tra i legni per acquario più adatti troviamo invece il legno di quercia, di castagno, di tasso, di acero, di frassino, di olmo, di noce, di faggio, di ontano e di bambù.
Consigli a cui prestare attenzione
Attenzione ad utilizzare i legni marini trovati sulla spiaggia e trasportati a riva dalla corrente: disponibili in forme e dimensioni diversificate, sono i legni più utilizzati al mondo, ed è difficile trovarli in vendita nei negozi specializzati, ma sono ottimi come ornamenti dal design unico e naturale.
Questi legni, dotati di una perfetta consistenza, non avranno agenti patogeni, tuttavia presentano uno svantaggio molto spiacevole: probabilmente avranno galleggiando in mare per mesi, se non addirittura per diversi anni. È quindi probabile che siano ricchi di cloruro di sodio a causa del lungo periodo trascorso a contatto con l’acqua salata.
Il cloruro di sodio, ovvero il comune sale da cucina, non è pericoloso per i pesci ma è considerato velenoso per le piante: una quantità di sodio eccessiva potrebbe compromettere la crescita della vegetazione presente all’interno dell’acquario.
Ideali sono invece i legni raccolti in riva al lago o sulle sponde di un fiume, e chi ha la fortuna di poter passeggiare in prossimità di questi luoghi potrà imbattersi in legni dai profili particolari e ricercati. Nonostante siano degli ottimi tipi di legno, è bene fare attenzione al loro peso: una massa eccessivamente leggera è indice di insufficiente densità e quindi sono, per natura, estremamente alterabili. Il rischio derivante dal raccogliere i legni per acquario in riva al lago è quello di incappare in legni inquinati da sostanze nocive difficilmente rimovibili.
Si ricorda inoltre di fare attenzione anche ai legni raccolti in zone urbane particolarmente inquinate, esposte al traffico veicolare e quindi ricche di smog. È sempre sconsigliabile anche raccogliere i legni che si trovano in prossimità di coltivazioni: gli insetticidi utilizzati per proteggere gli arbusti e le piantagioni potrebbero essere estremamente dannosi se non addirittura letali per i pesci.
Prima di impossessarti di una radice, assicurati di non essere all’interno di aree rurali protette e di non far ricadere la tua scelta su elementi lignei che presentano muffe o funghi visibili già ad occhio nudo. Il periodo dell’anno più indicato per raccogliere i legni da inserire all’interno delle vasche coincide con la fine dell’estate.
Il periodo compreso tra la fine di agosto e le prime settimane di settembre, infatti, si configura come il momento perfetto per trovare rami secchi e disidratati. Questi rami, con tutta probabilità, saranno caduti al suolo di recente e non avranno quindi avuto modo di innescare, al proprio interno, i processi che danno origine alla presenza di muffe o funghi.
Legni per acquario naturale in casa: conclusioni
Come abbiamo visto, tutte le tipologie di legno contribuiscono a donare all’acquario un aspetto naturale. Oltre a valorizzarlo dal punto di vista estetico, rilasciano i tannini, fondamentali per far crescere i pesci in buona salute.
Sia che si preferisca acquistarli in negozi specializzati, sia si preferisca appropriarsi di alcune radici trovate in natura, è importante prestare la giusta attenzione, al fine di verificare l’assenza di muffe o di cloruro di sodio, elemento infestante per le vasche.
Seleziona sempre i legni secchi, trovati nei mesi estivi, raccolti in zone urbane non a contatto con la salsedine e non inquinate dallo smog prodotto dal traffico veicolare. Meglio se le radici appartengono ad alberi di quercia, di castagno, di tasso, di acero, di frassino, di olmo, di noce, di faggio, di ontano o di bambù.
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