Pesce Scalare: Allevamento e riproduzione
I pesci Scalari fanno parte degli esemplari che possono essere allevati in un acquario naturale. Ma quali fattori sono necessari affinché si riproducano e vivano in buone condizioni? Per tutti gli appassionati acquariofili, ecco un excursus sulle principali caratteristiche di questa bellissima specie, nonché una serie di accorgimenti atti a creare un perfetto microambiente.
Pesce Scalare: Origini e caratteristiche
Lo Pterophyllum Scalare, anche semplicemente denominato pesce Scalare o pesce Angelo, appartiene alla famiglia dei Ciclidi. Sebbene sia originario del bacino dell’Amazzonia, popolando le acque della Colombia, del Perù e del Brasile, e pertanto venga classificato come pesce d’acqua dolce tropicale, negli ultimi anni sempre più esemplari sono stati allevati nel territorio europeo, in quello statunitense, nonché nel sud-est asiatico, subendo di conseguenza un graduale adattamento.
Per quanto concerne l’aspetto, il pesce Scalare si contraddistingue per la sua figura elegante, schiacciata ai lati e maggiormente sviluppata in altezza piuttosto che in larghezza, raggiungendo una dimensione massima di 25 cm x 15 cm; ad eccezione della variante Veil, la quale arriva persino a 40 cm.
Caratterizzato da una pinna dorsale ed una anale, entrambe lunghe e sostenute da alcuni raggi, possiede oltretutto due pinne ventrali dalle sembianze filiformi ed una caudale di forma triangolare. Le colorazioni spaziano dai toni prevalenti del grigio, dell’argento, del giallo e dell’arancione, alternati a striature nere, marroni o bianche. I due sessi non sono distinguibili se non nella fase della riproduzione; momento nel quale i genitali sono più evidenti, mostrandosi piccoli e conici nell’esemplare maschio, e più grandi nella femmina. Ad ogni modo, l’aspettativa di vita è pari a circa 10 anni.
Esistono numerose varianti di pesce Scalare, ognuna visibilmente diversa dalle altre a seconda della propria combinazione di colori. Tra le specie più famose spiccano le seguenti: Chocolate, Half Black, Black, White, Albino, Marble, Gold Marble, Wild, Zebra, Leopard, Clown, Perla, Smokey, Silver, Philippine Blue, Veil, Koi e Manacapuru Super Red.
L’alimentazione dei Pesci Scalari
I pesci Scalari sono onnivori e per tale ragione si nutrono di vermi, larve, insetti, piccoli pesci e minuscoli crostacei. A questo proposito sono particolarmente ghiotti di Chironomus (larve di piccoli insetti) e Tubifex (vermi dei fanghi). In alternativa si può offrire loro mangimi industriali secchi o surgelati; ugualmente accettati come ottimo cibo. È oltretutto possibile integrare alimenti di origine vegetale sbollentando alcuni spinaci o servendo agli Scalari qualche foglia di lattuga o ridotti pezzi di zucchina.
Pesce Scalare: quanti introdurne e con quali altri pesci
Il Pesce Scalare è un pesce che ama vivere in branco, motivo per il quale è preferibile inserire nel proprio acquario almeno cinque o sei esemplari, i quali tenderanno a stabilire una gerarchia. Ad ogni modo, per evitare il sovraffollamento, è bene tenere in considerazione il fatto che il pesce Scalare, a distanza di appena un anno, raddoppia le sue dimensioni.
Meglio quindi optare per un acquario lungo non meno di 80 cm per 40 cm d’altezza, cosicché il pesce scalare riesca a nuotare senza toccare il fondale, né essere stipati. In altre parole, sarà meglio preferire un acquario spazioso, valutando con attenzione la misura più adeguata anche a seconda della quantità di pesci inseriti, favorendo in questo modo una crescita sana e serena della fauna selezionata.
Per ciò che riguarda la convivenza con altre specie, lo Scalare non risulta compatibile con i Neon, i Botia e tutti quegli esemplari come il Barbus Tetrazone, i quali mostrano una particolare predisposizione a mordere le sue peculiari pinne a forma di foglia (lo Pterophyllum Scalare viene così denominato proprio in merito a tale caratteristica). Un altro importante accorgimento riguarda l’introduzione di piccoli pesci; a tal proposito è utile ricordare di farlo quando lo Scalare è ancora giovane e minuto, così che non agisca da predatore. Nel caso invece di tutte le specie le quali vivono a stretto contatto con il fondale come ad esempio i Cobiti, i Corydoras e i Loricaridi, non sussiste alcun problema, dal momento che lo Scalare non li considera neppure, a meno che non debba difendere le proprie uova.
Scalari e Guppy: una convivenza pericolosa
In merito alla convivenza fra pesci scalari e guppy, è doveroso aprire un paragrafo a parte. Spesso infatti questa particolare convivenza viene “venduta” come corretta da parte di negozianti e aquariofili alle prime armi.
Purtroppo, la realtà dei fatti è ben diversa.
Pesci scalari e guppy possono infatti essere mantenuti nella stessa vasca soltanto durante i primi mesi di vita dei pesci, ovvero quando le dimensioni delle due specie (Guppy e Scalari) sono fra loro confrontabili, ma soprattutto quando nei pesci non è ancora sviluppato il comportamento territoriale che comincia a manifestarsi durante lo sviluppo sessuale dei pesci.
A seguito della crescita degli scalari, questi cominceranno infatti a manifestare la propria territorialità e di conseguenza cominceranno a scacciare in modo aggressivo i Guppy dalle regioni della vasca che cominceranno a considerare come proprie, con conseguenze tutt’altro che buone per i guppy, dato le loro dimensioni ridotte rispetto agli scalari.
In definitiva: è possibile, anche se sconsigliato, mantenere una convivenza fra scalari e guppy, ma soltanto durante le prime fasi di vita dei pesci. In linea di massima, consideriamo questa possibilità solo come appiglio in condizioni di totale necessità. Ad esempio, se siamo costretti a spostare temporaneamente una delle due specie a causa di manutenzione di una vasca o a seguito dell’isolamento forzato di alcuni esemplari.
L’habitat perfetto per allevare il pesce Scalare
Ogni pesce necessita di un habitat a sua misura. A tal proposito, essendo lo Scalare un pesce d’acqua dolce tropicale, l’acquario amazzonico risulta l’ambiente più idoneo. Rispecchia infatti i tratti tipici dell’acqua presente nel Rio delle Amazzoni; scura, morbida e contemporaneamente acida. Il PH ideale per fare in modo che tale esemplare viva con successo si aggira perciò attorno ad un valore di 6 – 7,5, il GH di 5 – 8, il KH di 2 – 4, mentre la temperatura è compresa tra i 24° e i 26°, a differenza della fase che concerne la riproduzione, la quale necessita di circa 27°- 28°.
Per quanto riguarda invece gli elementi da inserire nella vasca, via libera a foglie di catappa, legni per acquario e numerose piante galleggianti; queste ultime di grande utilità per creare le indispensabili zone d’ombra. In particolare i legnetti, oltre ad essere a scopo ornamentale, agiscono positivamente sulla mucosa dei pesci e sul PH dell’acqua, arricchendola di acidi umici e tannini. Le piante a foglia larga vengono invece molto apprezzate nel periodo della riproduzione, come superficie d’appoggio per la deposizione delle uova. Per quanto riguarda il fondale, è preferibile optare per una colorazione non eccessivamente chiara, perché rischierebbe di aumentare il grado di luminosità dell’acquario. Ad ogni modo per un allestimento perfetto, l’ideale sarebbe arricchire un’area della vasca con piante lunghe, tra le quali i pesci possano rifugiarsi di tanto in tanto, ed una maggiormente libera per nuotare agevolmente.
La riproduzione del pesce Scalare
Fare in modo che il pesce Scalare si riproduca all’interno del proprio acquario naturale è un’operazione piuttosto complessa e delicata. La prima difficoltà emerge durante l’acquisto di questi maestosi pesci; non essendo evidente il dimorfismo sessuale, non è possibile essere certi di aver selezionato un esemplare maschio ed uno femmina. Proprio per tale ragione è meglio optare per l’introduzione di cinque o sei elementi, con la speranza che siano presenti entrambi i sessi e che riescano a formare una coppia. In secondo luogo, non è certo che le uova riescano a schiudersi, dal momento che altri pesci tenteranno di cibarsene nonostante l’attenta difesa attuata dai loro genitori.
Ad ogni modo le uova verranno depositate al di sopra di superfici lisce e sviluppate in senso verticale come ad esempio le foglie più larghe, i vetri dell’acquario oppure ancora le pareti del filtro. La nascita degli avannotti avverrà ad una distanza temporale di circa 48 – 60 ore dalla deposizione delle uova, ma anche in questo caso il rischio che altri pesci possano attaccarli è piuttosto comune. Appena venuti alla luce, per un periodo di 2 – 3 giorni i piccoli si nutriranno del sacco vitellino delle uova, dopodiché nel primo mese necessiteranno esclusivamente di 4 o 5 piccole dosi giornaliere di Artemia Salina, al termine dei quali passeranno al cibo secco e ben triturato servito dall’uomo.
Consigli per allestire l’acquario per la riproduzione
Come precedentemente accennato, in un acquario comune si rischia spesso di non riuscire a veder nascere e crescere altri pesci Scalari a causa degli altri abitanti. Esiste però un rimedio e consiste nel procurarsi un’altra vasca della capienza di circa 15 litri, anch’essa dotata di filtro biologico. Sarà sufficiente trasferire la lunga pianta sulla quale sono state depositate le uova (precedentemente deposte dalla femmina e fecondate dal maschio), dall’acquario di comunità a quello adibito esclusivamente alla riproduzione (è importante farlo mantenendola immersa). Inutile specificare che all’interno del nuovo recipiente deve essere presente la medesima acqua dell’acquario originario, così da preservarne le caratteristiche senza alterare lo stato delle uova. Oltre alla presenza di un aeratore, altrettanto essenziale è una luce notturna (anche detta lunare) in grado di illuminare appena, con lo scopo di evitare eccessivi mutamenti di luce che inducono i genitori a nutrirsi della prole. Inoltre, la temperatura deve essere settata a 28°. Al trascorrere delle 48 – 60 h, una volta schiuse le uova, la luce non sarà più necessaria. Per tutto questo periodo è estremamente importante ricordare di spegnere il blocco del filtro contenente la lana di perlon, affinché gli avannotti non vengano uccisi.
Seguendo tutti questi accorgimenti sia l’allevamento che la riproduzione dei pesci scalari avranno buon esito. Ad ogni modo, per evitare di farli ammalare a causa delle condizioni di stress, non riuscendo di conseguenza a vivere a lungo, è importante non badare al costo dell’acquario, bensì alla qualità del microambiente e alla grandezza della vasca, ricordando che questi pesci non sono assolutamente adatti per essere introdotti in acquari piccoli.
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