Allevamento e riproduzione del Piranha
Nell’acquariofilia moderna le innovazioni sono sempre dietro l’angolo, per quanto riguarda le specie animali e vegetali da inserire nel microambiente che gli appassionati desiderano creare, ma uno dei pesci che suscita costantemente le attenzioni degli acquariofili è il famigerato Piranha, il cui nome scientifico è Serrasalmus Nattereri.
Noto a tutti per la sua proverbiale ferocia e per i denti affilatissimi, i Piranha si suddividono in diverse specie che comprendono anche esemplari erbivori.
Il Piranha: le origini
Il termine Piranha deriva dall’unione delle parole Pira, pesce, e Ranha, denti, proprio per la principale prerogativa di questa specie.
Originario del Brasile, e in particolare del Rio delle Amazzoni, il Piranha è sempre stato oggetto di grande interesse da parte di ittiologi, ricercatori e studiosi, sia per il loro aspetto, sia per le loro abitudini di vita. I Piranha, infatti, sono animali gregari e amano vivere in gruppi che contano fino a 100 unità, salvo alcune rarissime eccezioni.
Questo è un aspetto rilevante, poiché un acquariofilo consapevole dovrebbe ricreare simili condizioni anche nel proprio acquario, con l’obiettivo di popolarlo di animali felici e in salute.
L’anatomia dei Piranha: caratteristiche peculiari
Per quanto riguarda le sue caratteristiche anatomiche il Piranha è, a tutti gli effetti, una perfetta macchina predatrice, in cui la dentatura a cerniera, simile a quella dei coccodrilli, risulta l’elemento saliente. Anche le pinne dei Piranha sono interessanti, poiché sono in numero dispari: troviamo la caudale, dorsale e adiposa.
Sulla parte inferiore della pancia, inoltre, si possono notare piccoli elementi di natura ossea, chiamati Serrae (da qui una parte del nome scientifico dei Piranha).
Questi pesci sono inoltre dotati di vista binoculare, che conferisce loro una visuale completa, per portare avanti le attività di caccia in modo pressoché infallibile.
Ma l’autentico prodigio dei Piranha è rappresentato dall’apparato di Weber: si tratta di una struttura ossea, presente in tutti i Caracidi e che, tuttavia, nei Piranha è davvero accentuata. L’apparato di Weber connette la vescica natatoria dei pesci all’orecchio interno e consente loro di avvertire le vibrazioni, anche minime, che si verificano nell’ambiente circostante.
È chiaro che tale caratteristica anatomica aumenta in modo significativo la percezione delle prede intorno al Piranha, che può giocare quindi con largo anticipo.
L’allevamento dei Piranha in acquario: come predisporre la vasca
Considerando il fascino che da sempre i Piranha suscitano nell’immaginario collettivo, non stupisce che un elevato numero di acquariofili, neofiti e non, siano appassionati di una specie che, in acquario, necessita di particolari attenzione.
Vi sono, infatti, particolari accorgimenti da osservare prima di acquistare un esemplare di Piranha, come il dover allestire una vasca contenente non meno di 80-100 litri d’acqua per ogni pesce, e poiché i Piranha vivono bene se sono in gruppo, considerando un gruppo di 5 unità, con un massimo di 15, sarà necessario dotarsi di un acquario dalla capienza minima di 1.200 litri. Pertanto, negli ambienti molto piccoli è sconsigliato installare un acquario con i Piranha.
Quando ci si reca al negozio, è molto importante scegliere un Piranha in salute e che si stia nutrendo in modo adeguato. Come fare a capire se un esemplare di Piranha gode di uno stato ottimale? Innanzitutto, questo deve essere in carne, non avere la pancia incavata e, soprattutto, senza ferite sanguinolente.
Allevare i Piranha nell’acquario, infatti, è associato a una discreta responsabilità e, per aumentare le probabilità di successo, è indispensabile ponderare con attenzione ogni aspetto della questione.
Come strutturare un acquario naturale dal microclima ideale per i Piranha
Con riferimento alla predisposizione del microclima più adatto ai Piranha nella loro nuova vasca, è consigliabile seguire le procedure già note per l’inserimento dei pesci nell’acquario, con la creazione di una quarantena per alcuni giorni, al fine di evitare eventuali contaminazioni patogene provenienti dalle vasche dei negozi. Per diminuire al massimo lo stress dei Piranha nella vasca, soprattutto i primi giorni, è raccomandabile seguire il criterio di acclimatazione goccia a goccia.
Inoltre, per garantire a questi pesci un ambiente consono a quello delle proprie origini biologiche, è consigliabile allestire la vasca con una scenografia amazzonica, che includa numerose piante e luoghi in cui i Piranha possano agevolmente nascondersi, in particolare il tardo pomeriggio e la notte. Allo stesso modo, l’acquariofilo dovrà provvedere a lasciare libera una vasta area della vasca, per consentire ai Piranha di nuotare in libertà.
Il fondo dell’acquario deve essere preferibilmente ricoperto con un fondale in sabbia o ghiaia, dalla tonalità scura e con uno spessore di 2 mm circa. Se si sceglie di inserire numerose piante acquatiche, il consiglio è quello di applicare prima la ghiaia e sopra la sabbia, che consentiranno di drenare adeguatamente il fondo dalle deiezioni e dagli accumuli di cibo.
Particolare attenzione dovrà essere posta nei confronti delle decorazioni, per garantire ai Piranha il massimo comfort. Infatti, è fondamentale predisporre aree d’ombra, come anche ad esempio delle rocce, che permettano a questi pesci di nascondersi perché, al contrario di ciò che sembra, i Piranha sono davvero timorosi.
Prima di inserire qualunque oggetto all’interno della vasca, è raccomandabile eseguire una preventiva sterilizzazione. Nel caso delle rocce, queste dovranno essere fatte cuocere nel forno per un tempo minimo di 20 minuti, fatte raffreddare e successivamente inserite nell’acquario.
Acquario di acqua dolce con Piranha: come impostare una corretta illuminazione
In merito all’illuminazione, i Piranha non vivono bene in ambienti troppo illuminati, ed quindi consigliabile utilizzare luci molto basse e che siano in funzione per non più di 7-8 ore al giorno. Gli acquariofili esperti raccomandano l’impiego di neon fitostimolanti per contribuire a rendere colori e ambientazioni della vasca più vivi e brillanti senza arrecare fastidio ai pesci.
Una nota fondamentale riguarda il metodo di filtraggio, che dovrebbe possibilmente comprendere un mix di filtri esterni, sempre di elevata qualità, e un filtro aggiuntivo interno, di natura biologica. Per le vasche che ospitano i Piranha, occorre tenere presente che il filtro deve avere una portata pari a 4 volte la capienza dell’acquario: solo così sarà possibile predisporre le condizioni più idonee all’esistenza e alla riproduzione di questi pesci.
Infine, poiché i Piranha hanno origine amazzonica, la temperatura dell’acqua deve rimanere in un range compreso tra i 25 e i 27 gradi, con valori del pH non inferiori a 7 e un livello di nitrati inferiore a 50 mg/l.
Allevamento dei Piranha nella vasca: alimentazione
Con particolare riferimento al regime alimentare dei Piranha, l’acquariofilo consapevole dovrà prestare particolare attenzione a fornire a questi pesci una dieta bilanciata e varia, per evitare qualunque problematica connessa alla loro salute. I Piranha, infatti, sono tendenzialmente esemplari robusti, ma non mangiano tutto e amano i vermi, i pesci inerti, così come mangimi specifici ad alto contenuto proteico, oltre che piccoli gamberetti privi di testa, ma con il guscio.
Una pratica alimentare, diffusa nei decenni passati ma alquanto errata e, soprattutto inutile, consisteva nel cibare i Piranha di pesci vivi, ma un acquariofilo consapevole deve sapere questo è scorretto e, peraltro, non apporta alcun beneficio ai pesci, i quali rischierebbero di combattere per un motivo inutile.
Inoltre i Piranha, molto più di altri pesci, sono soggetti alle malattie che colpiscono il loro sistema immunitario e, durante la permanenza in vasca, si procurano molto facilmente ferite ed escoriazioni, scontrandosi tra loro. Ecco che, dunque, una sana alimentazione favorisce la capacità dei Piranha di resistere agli attacchi interni ed esterni.
Per quel che attiene agli esemplari giovani, questi si abituano molto più facilmente degli adulti a un’esistenza in cattività, ma risulta fondamentale dotare questi pesci, a ogni età, di spazio sufficiente per nuotare e nascondersi.